giovedì 27 febbraio 2014

Padoan fra Amendola e Keynes

Pubblichiamo editoriale uscito sul il manifesto (qui sul blog con un paio di piccole modifiche). Grazie a Joseph Halevi per la segnalazione del pezzo di Padoan su Critica marxista e a Lanfranco Turci per aver scovato la successiva discussione con De Vivo, e ambedue per avermi inviato i materiali.

Il ministro Padoan oltre Keynes. Nel ’75

Sergio Cesaratto,

Da Critica marxista a Renzi. Il dibattito nel Pci, oltre la regolazione del conflitto di classe e la prospettiva socialdemocratica, per un superamento del capitalismo


Il nuovo ministro dell’Economia Piercarlo Padoan era ben presente nel dibattito economico della sinistra dei caldi anni ’70. In particolare nel 1975 Critica marxista pubblicò una sua relazione dal titolo assai impegnativo “Il fallimento del pensiero keynesiano” che riassumeva il lavoro di un gruppo di giovani economisti costituito presso l’Istituto Gramsci sul tema “Limiti del dirigismo e fondamenti teorici della politica delle riforme”. Anche il manifesto aveva dedicato grande attenzione a questo tema negli anni precedenti col dibattito su “Spazio e ruolo del riformismo” pubblicato come volume nel 1973. Un numero successivo di Critica Marxista ospitò una nota critica di Giancarlo De Vivo, un acuto economista della scuola di Sraffa e Garegnani, e la replica dello stesso Padoan.

mercoledì 19 febbraio 2014

Screpanti analizza le proposte di ATTAC



 Pubblichiamo una lunga recensione di Ernesto Screpanti a un volume programmatico di ATTAC rappresentativo di molti modi di pensare diffusi nella sinistra. Molte delle osservazioni di Ernesto ci appaiono puntuali e opportune.


COMBATTERE LA CRISI: LA PROPOSTA DI ATTAC?
Ernesto Screpanti

È in libreria per le Edizioni Alegre un’opera collettanea dal titolo ambizioso: “Come si esce dalla crisi”. Senza punto interrogativo. Dunque vuole essere una risposta alla domanda che tutti ci poniamo: Come si esce dalla crisi? Però, forse turbati dall’eccesso di ambizione, gli autori ridimensionano subito le aspettative nel sottotitolo: “Per una nuova finanza pubblica e sociale”. In realtà né il titolo né il sottotitolo sono del tutto veritieri: Il primo promette troppo il secondo troppo poco.
In questo articolo non voglio fare una semplice recensione. Piuttosto proverò a sviluppare una riflessione su alcune problematiche sollevate dal libro e dare qualche suggerimento. E comincerò con l’enucleare le proposte di riforma, rielaborandole nella veste di un programma politico. Non credo di andare lontano dalla realtà se dico che questo libro presenta una bozza di programma di un’area di movimento che gravita intorno ad ATTAC. Tuttavia non sarebbe corretto considerarlo come il programma di ATTAC, non solo perché quest’associazione non è un partito politico, ma anche perché solo alcuni degli autori del libro vi appartengono. Ciononostante, perpetrando una sineddoche che mi sembra più chiarificante che deformante, mi riferirò alla bozza di programma come se fosse ispirata alla visione politica dei compagni attacchini.

sabato 8 febbraio 2014

Criminalità europea




Normalmente chi compie un assassinio, per giunta firmandolo, viene condannato e chi non fa nulla per impedirlo viene considerato correo. La rubrica Real Time Bruxelles del Wall Street Journal (31/1/14) ha pubblicato alcune minute delle discussioni che si svolsero nel maggio 2010 al Fondo Monetario Internazionale prima del pacchetto di prestiti accordato alla Grecia dal FMI (€30 miliardi) e dall’Europa (€80 miliardi). I verbali contengono avvertimenti molto chiari circa la sciaguratezza del programma da parte di grandi paesi emergenti come Brasile, India, Russia, Argentina e Iran, ma anche da Svizzera, Canada e Australia.