lunedì 27 gennaio 2014

Più mordente per la lista Tsipras



Pubblichiamo un pezzo uscito su il manifesto di sabato 25 gennaio.
Con l'occasione vorrei ricordare Federica Roà, una cara amica che aveva collaborato all'e book Oltre l'austerità, che è mancata dopo una severa malattia. Federica si occupava di consulenza alle imprese. Proprio per questa sua esperienza aveva lavorato in anni recenti con Pierangelo Garegnani sul problemi dell'organizzazione del lavoro nel socialismo: come fare a conciliare la natura alienante di molte attività lavorative con la necessità che esse vengano svolte con il necessario impegno pur rinunciando alla frusta della minaccia della disoccupazione. Federica, ci mancherà il tuo entusiasmo.

Più mordente per la lista con Alexis Tsipras
Sergio Cesaratto
Non vi è dubbio che la situazione del nostro paese sia di una gravità eccezionale. Le più ottimistiche previsioni per il 2014 stimano una sostanziale stagnazione in un futuro che vede intere generazioni di giovani disoccupate e l’impoverimento complessivo del paese. La netta presa di posizione di Hollande a favore di politiche dell’offerta ha zittito chi coltivava illusioni sul cosiddetto socialismo europeo. La prepotenza tedesca nel far prevalere i propri (presunti) interessi appare non aver più ostacoli. Lo slogan dell’uscita dall’euro, ammesso che possa far presa, è tuttavia visto con comprensibile inquietudine, politica ed economica. E anche con indignazione, non perché l’euro sia una creatura difendibile, ma perché l’Europa potrebbe almeno tentare altre strade pur mantenendo il mostro in vita. Per come si prefigura, la lista Tsipras sceglie di sostenere quest’ultima battaglia. La ragionevolezza è tuttavia, come tutti sanno, un’arma a doppio taglio.

mercoledì 8 gennaio 2014

Fassina di lotta o di governo?




Articolo con Lanfranco Turci su il manifesto. Un po' buonista, lo riconosco.. Se dovessi riassumerlo: Fassina è diviso, da un lato, fra la difesa di un governo impresentabile per cui chiede a Renzi di rendersi correo dello scempio del paese, ma così l'ex vice-ministro è costretto a difendere il governo; dall'altro egli afferma, giustamente, che i problemi sono in Europa e parla di un fantomatico Piano B di cui non dà dettagli. La sua credibilità a sinistra dipenderà da una sollecita iniziativa nella seconda direzione.

Fassina-Renzi: uno scontro poco chiaro sulla politica della ue (titolo redazionale)
di Sergio Cesaratto e Lanfranco Turci
Le dimissioni di Fassina non possono non aver suscitato interrogativi sia per il modo in cui si sono svolte che per la mancata chiara articolazione delle proprie istanze da parte dell’esponente PD. Nei giorni precedenti il vice-ministro aveva inviato un duplice messaggio.

martedì 7 gennaio 2014

Fra Marx e List: sinistra, nazione e solidarietà internazionale

Nello spirito che il meglio sia nemico del bene, pubblichiamo un breve saggio preparato per l'incontro di Chianciano «OLTRE L'EURO. La sinistra, la crisi, l'alternativa». Il tema è assai delicato. Che si cominci a discutere. Commenti ben accetti. Mi scuso se alcune citazioni sono in inglese. Se qualcuno è disponibile a tradurle  è benvenuto (per alcune di Marx si può trovare la traduzione sulla rete). All'appendice assegno un valore di mera memoria dell'esistenza di un qualche dibattito anche nell'economia dominante.
(Mi scuso anche che la formattazione da  word a blogspot in parte salta per cui risultano più caratteri).



Fra Marx e List: sinistra, nazione e solidarietà internazionale
Sergio Cesaratto*

Proletari di tutti i paesi, unitevi! (K.Marx, F.Engels 1948)
…fra l’individuo e l’umanità si colloca la nazione (F.List 1972: 193)


Abstract. In questo breve saggio esaminiamo l’importanza attribuita da Friedrich List allo Stato nazionale nell’emancipazione economica di un paese a fronte della visione cosmopolita del   capitalismo e degli interessi dei lavoratori che Marx gli contrappone. Rifacendoci a uno spunto di Massimo Pivetti sosteniamo che lo Stato nazionale sia lo spazio più prossimo in cui una classe lavoratrice nazionale può legittimamente sperare di modificare a proprio vantaggio i rapporti di forza. Nell'aver sostenuto lo svuotamento della sovranità nazionale in nome di un europeismo tanto ingenuo quanto superficiale, la sinistra ha contribuito a far mancare a sé stessa e ai propri ceti di riferimento il terreno su cui espletare efficacemente l’azione politica contribuendo in tal modo allo sbandamento democratico del paese.